IL BLOG DI ROBERTO

Idee, progetti, lavori in corso e altro ancora.....

_________________________________________________

giovedì 29 dicembre 2011

UNA VA ED UNA VIENE.


E’ stata finalmente liberata la Savina Caylyn, la nave sequestrata per 10 mesi dai pirati somali. La liberazione probabilmente è avvenuta dietro pagamento di un riscatto e non certo per bontà natalizia dei pirati.
La nave dopo le manutenzioni/riparazioni necessarie è in navigazione verso Dubai con la scorta della fregata GRECALE.
Ed immediatamente, visto che evidentemente si era liberato il posto di ormeggio, ne hanno sequestrata un’altra! Ovviamente italiana.

Si tratta della Enrico Ievoli dell'armatore Marnavi di Napoli, una petroliera che era in navigazione al largo delle coste dell'Oman. La conferma arriva dalla Farnesina che, scrive, "attraverso l'Unità di crisi si mantiene in stretto contatto con la Marina militare e con l'armatore per seguire da vicino gli sviluppi della vicenda". 
Capirai cosa ci sarà da seguire! Non invieranno certo un gruppo di incursori a bordo per eliminare i pirati e riprendere la nave!

L'equipaggio della petroliera è composto da diciotto persone, di cui sei italiani, tutti siciliani. A bordo della nave, oltre agli italiani ci sono cinque marinai ucraini e sette indiani.
Secondo quanto si legge sul sito della Marnavi Spa, la compagnia armatrice della 'Ievoli', l'imbarcazione era partita da Fujairah, negli Emirati Arabi, ed era diretta nel Mediterraneo. "Alle ore 5 circa la compagnia - così sul sito della Marnavi si riferisce del sequestro - è stata avvisata che l'unità a margine ha subito attacco ed abbordaggio da parte di pirati nel mentre navigava sotto le coste dell'Oman". Il comando nave ha avvertito immediatamente il comando generale delle Capitanerie di Porto. A bordo della Ievoli ci sono circa 15.750 tonnellate di soda caustica.
La stessa nave ebbe già a che fare con i pirati nel 2006, ma in quel caso il comandante della motonave riuscì a dare l'allarme ed intervenne in soccorso una unità della Marina militare italiana, la fregata EURO, che si trovava in zona evitando il sequestro.

Cosa si aspetta a rendere obbligatoria la presenza delle scorte armate a bordo?
La presenza della pirateria comporta costi notevoli anche agli armatori. Secondo una dichiarazione dell’armatore Ignazio Messina: "Occorrono contromisure efficaci, necessarie ma anche costose. Quest'anno abbiamo speso circa 10 milioni di dollari, su un fatturato di 250, tra allungamento delle rotte, deviazioni, assicurazioni extra, indennità e bonus agli equipaggi.”

Cosa si aspetta a mettere da parte il buonismo e ad intraprendere una seria campagna contro la pirateria che comprenda la difesa attiva dei mercantili, la caccia e la distruzione dei barchini e relative navi madri in mare e l’attacco e la distruzione delle basi a terra?
La Somalia, anche per colpa nostra, è ormai da tempo una “non nazione”, quindi non creiamoci eccessivi problemi legali.
 
Quando si capirà che non tutti i popoli del mondo hanno gli stessi valori e codici di comportamento morale? Soprattutto nei confronti della vita umana, a cui noi ormai attribuiamo un valore decisamente eccessivo.
Pensare che in seguito all'entrata in servizio dei sommergibili nelle varie marine militari del mondo, l'ammiraglio Arthur Wilson, della Royal Navy riassunse il pensiero di molti esponenti dell'Ammiragliato quando nel 1901 disse che erano "infidi, scorretti e dannatamente non nello stile inglese". Cercò di convincere anche i suoi colleghi che gli equipaggi dei sottomarini catturati sarebbero dovuti essere trattati come pirati ed impiccati.


Nessun commento:

Posta un commento