IL BLOG DI ROBERTO

Idee, progetti, lavori in corso e altro ancora.....

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giovedì 29 settembre 2011

CHE IL NEUTRINO SIA CON TE!

Pare che il desiderio che avevo espresso nel precente post sia stato esaudito!
Sappiamo il nome del presunto responsabile della gaffe del “Tunnel Gelmini”!
Infatti ha dato le sue dimissioni il portavoce del ministro dell'Istruzione, Massimo Zennaro, che ha reso nota "la sua decisione irrevocabile" senza entrare nel merito nè dare spiegazioni precise.
Sarà anche un caso ma le dimissioni arrivano dopo la gaffe sull’ormai famoso "Tunnel Gelmini", in coda alle polemiche esplose in seguito al comunicato del ministero sull'esperimento del Cern per il superamento della velocità della luce dei neutrini, nel quale si faceva riferimento ad un "tunnel" tra i laboratori svizzeri del Cern ed il laboratorio del Gran Sasso, all'interno del quale si sarebbe svolto l'esperimento.

Il MIUR aveva replicato alle critiche e alle battute, moltiplicatesi soprattutto sul web, con questo ancora più ridicolo comunicato:

Miur, Polemica ridicola
L’ufficio stampa del Ministero precisa che, ovviamente, il tunnel di cui si parla nel comunicato di ieri, non è per nessuna ragione intendibile come un tunnel che collega materialmente Ginevra con il Gran Sasso. Questo è di facile intuizione per tutti e la polemica è assolutamente strumentale. Il tunnel a cui si fa riferimento è quello nel quale circolano i protoni dalle cui collisioni ha origine il fascio di neutrini che attraversando la terra raggiunge il Gran Sasso. Alla costruzione di questo tunnel e delle infrastrutture collegate l’Italia ha contribuito con uno stanziamento oggi stimabile intorno ai 45 milioni di euro. Questa polemica è dunque destituita di fondamento ed è assolutamente ridicola.

Ma come “non è per nessuna ragione intendibile come un tunnel che collega materialmente Ginevra con il Gran Sasso”?
Nel comunicato della Gelmini è chiaramente scritto che:” Alla costruzione del tunnel tra il Cern ed i laboratori del Gran Sasso, attraverso il quale si è svolto l'esperimento, l'Italia ha contribuito con uno stanziamento oggi stimabile intorno ai 45 milioni di euro.”
Dall’espressione sottolineata, si capisce proprio che il tunnel è stato costruito TRA i due laboratori!

Comunque sia, Zennaro, classe 1973, laurea in Scienze Politiche, che era alla guida della comunicazione del ministero dell'Istruzione, università e ricerca dal 2008, si è dimesso.
Ma niente paura, tranquilli, non farà certo la fame, come tanti che hanno perso il posto di lavoror in questi ultimi tempi con la scusa della crisi, perché ora continuerà a svolgere l'incarico di “Direttore Generale per lo Studente, l’Integrazione, la Partecipazione e la Comunicazione” del Miur.
E’ proprio il caso di dire: Che il neutrino sia con te!

martedì 27 settembre 2011

IL TUNNEL DELLA GELMINI.


Il 23 settembre il ministro per l’Istruzione e la Ricerca, Mariastella Gelmini, ha diffuso questo comunicato relativo alla recente scoperta sull velocità dei neutrini al CERN.
“Rivolgo il mio plauso e le mie più sentite congratulazioni agli autori di un esperimento storico. Sono profondamente grata a tutti i ricercatori italiani che hanno contribuito a questo evento che cambierà il volto della fisica moderna. Il superamento della velocità della luce è una vittoria epocale per la ricerca scientifica di tutto il mondo.
Alla costruzione del tunnel tra il Cern ed i laboratori del Gran Sasso, attraverso il quale si è svolto l’esperimento, l’Italia ha contribuito con uno stanziamento oggi stimabile intorno ai 45 milioni di euro.
Inoltre, oggi l’Italia sostiene il Cern con assoluta convinzione, con un contributo di oltre 80 milioni di euro l’anno e gli eventi che stiamo vivendo ci confermano che si tratta di una scelta giusta e lungimirante”.

I neutrini attraversano la materia e non hanno bisogno di nessun tunnel per andare dalla Svizzera al Gran Sasso!
A parte le certezze espresse e di cui ancora gli scienziati devono fare le opportune verifiche, un ministro della Pubblica Istruzione non può fare ridicole dichiarazioni di questo tipo.
Il comunicato è stato sconfessato, si è detto che non lo ha scritto lei ecc. ecc.. Sarà pure vero che non lo ha scritto, però lo ha sottoscritto prendendo per buono tutto quello che c'era esposto!
Ovviamente è stata una manna per il web, per farsi quattro risate basta andare su Google immagini e cercare "Gelmini tunnel".
Marystar, la prossima volta, prima di sottoscrivere certe cose, documentati sulla materia!
Ma sopratutto facci sapere chi è stato a scrivere quel comunicato e dov'è stato mandato adesso!

lunedì 26 settembre 2011

SARZANA NAPOLEON FESTIVAL 2011

Si è svolto a Sarzana l'edizione 2011 del Napoleon Festival, dove tra l'altro, Napoleone I è stato acclamato dal popolo, anche in virtù delle origini sarzanesi della famiglia Bonaparte.
Pensare che alla sua epoca lo definivano "L'Orco". Se fosse vissuto oggi qualche processino alla corte dell'Aja per crimini di guerra/contro l'umanità non glielo toglieva nessuno.
Curioso personaggio. Intanto era basso di statura, poi non l'hanno mai lasciato governare in pace, sempre a fargli guerra!
E poi i commenti dei suoi nemici.
Luigi XVIII: Napoleone pensa sempre alle guerre, non pensa mai ai problemi della Francia!
Alessandro I: Napoleone fa bunga bunga con Maria Walewska!
Blücher: E' ora che Napoleone faccia un passo indietro, per il bene della Francia e dell'Europa!
Mah!
Per vedere le altre foto della manifestazione clicca qui.

IRAK - NUOVE AGGIUNTE

Nuove aggiunte alle mie truppe per Force on Force.
Un Javelin Team e un radioperatore/osservatore di artiglieria per gli americani, modelli in plastica in scala 1/72 della Caesar.....
.... e un T-55 Irakeno, modello già assemblato in scala 1/72 della Hobby Master (Kit 3306). Il modello rappresentava un carro russo al tempo dell'invasione della cecoslovacchia, ma è stato da me completamente ridipinto.


mercoledì 21 settembre 2011

SAVINA CAYLYN - VERSO L'ULTIMO ATTO?

Sul sito dell’agenzia ANSA si legge:

(ANSA) - ROMA, 17 SET - ''Su specifica richiesta delle famiglie non si e' finora percorsa la strada dell'intervento militare per la liberazione degli ostaggi'' della nave 'Savina Caylyn'. E' quanto si legge in una nota di Palazzo Chigi, in cui si specifica che ''il Governo italiano non puo' d'altra parte sostenere alcuna azione che si traduca in favoreggiamento del fenomeno della pirateria''.
''Le famiglie dei connazionali sequestrati - prosegue il comunicato - hanno incontrato i massimi vertici istituzionali che hanno loro assicurato il massimo impegno del Governo. Ribadiamo l'appello agli organi di informazione di mantenere il necessario riserbo nell'interesse dei nostri connazionali''.
"Fin dalle prime ore successive al sequestro della 'Savina Caylin' - si legge nel comunicato di Palazzo Chigi - il Governo italiano si è immediatamente attivato e, da allora, non ha mai diminuito l'attenzione sulla vicenda per facilitarne uno sblocco positivo. Il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Gianni Letta, ha ricevuto a Palazzo Chigi i familiari e a loro ha garantito il pieno interessamento del Governo e di tutte le amministrazioni interessate".
"Al ministero degli Esteri - informa ancora la nota - sono state messe in campo tutte le risorse disponibili sul piano dell'azione diplomatica e internazionale. E' stata svolta, in particolare, una costante azione di sensibilizzazione da parte del nostro ambasciatore accreditato in Somalia con le Autorità di accreditamento pur nei limiti imposti dalle note caratteristiche del quadro politico locale. Margherita Boniver, inviato speciale del ministro per le emergenze umanitarie, si è a sua volta recata in Tanzania e a Gibuti nel quadro di un'azione di sensibilizzazione delle Autorità dei Paesi confinanti. Nella sua recente missione in Somalia, il sottosegretario Alfredo Mantica, ha incontrato le più alte autorità della Somalia e del Puntland al fine di impegnare di nuovo, al più alto livello, le Autorità locali. Mantica si appresta a tornare di nuovo a breve nell'area.Infine, il ministro Frattini incontrerà a New York la settimana prossima il Primo ministro della Somalia. Il ministero della Difesa sta intanto continuando ad assicurare un monitoraggio delle condizioni della petroliera e, per quanto possibile, dell'equipaggio attraverso il cacciatorpediniere Andrea Doria".
"Su specifica richiesta delle famiglie - viene puntualizzato - non si è finora percorsa la strada dell'intervento militare per la liberazione degli ostaggi. Il Governo italiano non può d'altra parte sostenere alcuna azione che si traduca in favoreggiamento del fenomeno della pirateria".
"Le famiglie dei connazionali sequestrati hanno incontrato i massimi vertici istituzionali che hanno loro assicurato il massimo impegno del Governo. Ribadiamo l'appello agli organi di informazione di mantenere il necessario riserbo nell'interesse dei nostri connazionali", si conclude la nota.(ANSA).

Non si capisce bene come intendano agire, intervento militare no, pagare no, cosa sperano di far leva sulla bontà d’animo?
In tutti i casi di sequestri a terra, viene un momento in cui i negoziati non sono più possibili e si fanno intervenire le squadre speciali della polizia, indipendentemente dai desideri dei parenti degli ostaggi.
Sarebbe stato il caso di farlo già da tempo, cosa si aspetta ad organizzare un’azione militare per la liberazione dell’equipaggio e della nave? Abbiamo gli Incursori della Marina Militare che sono il reparto adatto ad un’azione simile. Occorrerebbe un’azione coordinata e almeno un rimorchiatore d’altura che imbarchi anche un nuovo equipaggio per la petroliera. Una volta occupata la nave e liberato l’equipaggio, si trasborda il nuovo equipaggio e si allontana la nave con il rimorchiatore. Si stronca qualsiasi opposizione sul nascere a suon di cannonate di Nave Doria.
Oppure anche questo sarebbe in contrasto con l’art. 11 della Costituzione?
Cosa dobbiamo aspettare che siano tutti ammazzati?

martedì 20 settembre 2011

IMMANCABILE PRESENZA.....

.... sui teatri di guerra dal Vietnam in poi...  i giornalisti!!!
Potevano mancare dai futuri scenari di Force on Force?
Sicuramente no, quindi eccoli qui intenti a creare e a mettersi nei guai, dotati pure di pulmino con le attrezzature per la trasmissione, i giornalisti in metallo in 20 mm. della Britannia Miniatures.

giovedì 15 settembre 2011

SIAMO ALLE SOLITE!

Il 14 agosto è stato rapito a Nyala, nel sud Darfur, Francesco Azzarà, un operatore di Emergency.
Ovviamente si è subito gridato allo scandalo, rapire una persona che faceva solo del bene!
Con conseguente mobilitazione generale per ottenerne la liberazione, ovviamente con l’intervento del governo.
In questi casi, inoltre, stà diventando un costume abituale, appendere striscioni sui palazzi comunali.
Ne hanno messo uno perfino sulla facciata di Palazzo Vecchio a Firenze.
Pensare che una volta, con striscioni simili, si mettevano appese ai palazzi comunali (a Firenze al Bargello) le immagini dei nemici del Comune che riuscivano a fuggire, in modo da poterli avere almeno “impiccati in effige”. D’altra parte aspettarsi un minimo di conoscenza della Storia nel nostro paese…..
Si dovrebbero vergognare! Altro che mettere la foto di uno che i guai se li è andati a cercare!
Perché non mettono la foto dell’equipaggio della SAVINA CAYLYN che è tutt’ora nelle mani dei pirati somali!
A loro non ci pensa nessuno? 
Mentre a questo volontario ci pensano tutti, perché dietro ha la sua organizzazione, Emergency, che preme, spinge e smuove tutti i suoi referenti politici.

A parte i meriti che tale organizzazione può avere, a me è rimasta sempre sospetta, in particolare il suo capo, Gino Strada.
Che cosa fa esattamente Emergency? Semplice:
Emergency offre cure gratuite e di qualità alle vittime della guerra e della povertà.”

Peccato che ci sia un’altra organizzazione francese, “Medici senza frontiere”, che:
“fornisce assistenza medica quando i sistemi sanitari locali vengono sopraffatti da eventi catastrofici quali guerre, epidemie, malnutrizione o calamità naturali. MSF dà inoltre assistenza alle persone vittime di discriminazioni o negligenze da parte dei sistemi sanitari locali o alle popolazioni altrimenti escluse dall’assistenza sanitaria.”.
In pratica fa le stesse cose.

Medici senza frontiere nasce in Francia nel 1971, Emergency in Italia nel 1994. Ben 23 anni dopo!
Ora io mi chiedo: se questo Gino Strada voleva rendersi utile all’umanità svolgendo quel genere di attività, gli bastava entrare in Medici senza frontiere, che bisogno c’era di fondare una propria organizzazione?
Se lo fai, in presenza di qualcosa di analogo già esistente, allora vuol dire che hai comunque un tuo tornaconto (non necessariamente di tipo economico).
Un’altra domanda che mi pongo: come mai certe cose accadono solo ad Emergency e non a Medici senza frontiere?

VIVA LA LIBERTA’!

Con il povero Gheddafi ormai sconfitto o quasi, per la Libia inizia una nuova era di libertà!
Veramente patetici i tentativi dei giornalisti nostrani di dare un’immagine ancora più negativa di Gheddafi e dei suoi figli che, commentando le immagini dei saccheggi delle loro residenze, si sforzavano di far notare quanto lussuose fossero, avevano pure la piscina all’interno!
Quale lusso? Sono normalissime ville di qualsiasi persona ricca. Credono forse che le ville di Agnelli, Marchionne, Berlusconi siano diverse?
Erano normali abitazioni, senza alcuna stravaganza tipo rubinetti d’oro e simili.
Inoltre sempre a rimarcare quanto era cattivo e crudele. Io, al suo posto, sarei stato veramente cattivo. Una volta che avessi appreso la notizia ridicola della denuncia al Tribunale Internazionale dell’Aja per crimini contro l’umanità, quei crimini mi sarei sentito libero di farli veramente e avrei eliminato i delinquenti di Bengasi sterminandoli con gas!
Ma torniamo a questa nuova, luminosa era che si apre per la Libia.
I Libici volevano la libertà… e adesso l’hanno avuta. Ma quale tipo di Libertà?
La risposta è molto semplice, la stessa di cui, in questo momento, godono ampiamente gli Irakeni e gli Afghani!
Più in dettaglio, vediamo alcune di queste libertà, così come mi vengono in mente:
-         la libertà di essere governati da elementi raccogliticci e corrotti;
-         la libertà di morire di fame,
-         la libertà di dover fare la fila per il pieno in un paese che trabocca petrolio da tutti i pori,
-         la libertà di non avere più un servizio di assistenza sanitaria,
-         la libertà di non avere un sistema di istruzione funzionante,
-         la libertà di avere una guerriglia continua con i sostenitori di Gheddafi,
-         la libertà di subire attentati,
-         la libertà di saltare in aria su ordigni inesplosi,
-         la libertà di essere disoccupati,

ma soprattutto avranno la libertà più grande:
-         la libertà di poter lavorare come schiavi per ripagare, ovviamente con gli interessi, a Francia e Gran Bretagna prima tutte le tonnellate di bombe lanciate sul paese e poi (quando comincerà la Grande Abbuffata della Ricostruzione) le loro abitazioni e strutture industriali distrutte da quelle stesse bombe!

In mezzo a tutto questo movimento a parte la solita inazione, se non peggio, dell’Italia, sulla quale è meglio stendere il solito velo pietoso, almeno una soddisfazione l’abbiamo avuta.
Finalmente abbiamo visto fare ai Tedeschi la figura degli… “Italiani”!
La cancelliera tedesca Angela Merkel., che finché si combatteva era contraria ad intervenire, adesso che le cose si sono appianate, si è dichiarata disponibile all’invio di truppe ed ovviamente a partecipare alla ricostruzione!
Ovviamente si è presa dei grossi pernacchioni da francesi e inglesi.

LE AUTO 119, 4005 E LA 303 PORTARSI IN PIAZZA…. PERCHÉ C'È UN CORTEO DI MILIARDARI NON AUTORIZZATO

Questo post prende il titolo dalle parole di “Abat-jour”, una vecchia canzone degli Squallor degli anni ‘70.
Sempre per rimanere in campo musicale avrei potuto prendere il titolo dalle parole della canzone di Enzo Jannacci “Ho visto un Re”, ma sarebbe risultato troppo lungo.
Comunque vi riporto il pezzo interessato:
-         Un re che piangeva seduto sulla sella
piangeva tante lacrime, ma tante che
bagnava anche il cavallo!
- Povero re!
- E povero anche il cavallo!
- Ah, beh; si`, beh.
- è l'imperatore che gli ha portato via
un bel castello...
- Ohi che baloss!
- ...di trentadue che lui ne ha.
- Povero re!
- E povero anche il cavallo!

Questo per parlare della manovra ormai approvata. Si era iniziato a proporre un “contributo di solidarietà”, quanto odio le cose non chiamate con il loro vero nome, in realtà si poteva chiamare “tassa sui redditi alti”, che prevedeva una tassazione dei redditi da 90.000 euro in su.
Subito è cominciato il casino. Intanto si sono chiamati “redditi medio-alti” perché ormai si è perso il senso della misura. Capisco che da persone con redditi da 300.000 euro in su, un reddito di solo 90.000 euro possa essere considerato un reddito medio, se non addirittura al limite della povertà!
Ma dove hanno la testa? Ma si rendono conto di qual è il reddito medio della stragrande maggioranza della popolazione? E nessuno, giornalisti in testa, che ha pensato a farlo notare!
Poi si sono posti pure il problema che chi ha un reddito di 90.000 euro ed una famiglia da mantenere, doveva essere tassato di meno di chi è senza famiglia a carico. Ma siamo veramente fuori di testa! In linea di principio il ragionamento è giusto, però se una famiglia la campa un operaio che guadagna 1.300-2.000 euro al mese, a maggior ragione la potrà mantenere chi ne guadagna 10.000!
In ogni caso si sono alzate subito le proteste, che manco a dirlo hanno visto in prima linea i calciatori, i quali sono arrivati anche al punto di scioperare (per la verità, oltre che per questo anche per altri motivi).
Siamo all’assurdo sull’assurdo: lo sciopero dei miliardari!
Poverini, d’altra parte bisogna anche caprili, se gli avessero aumentato le tasse poi avrebbero dovuto vendere una bella villa delle 32 che ne hanno!
Quindi alla fine se ne sono usciti con una tassa del 3% sui redditi superiori ai 300.000 euro.

E’ proprio vero che in Italia non si fa la rivoluzione perché ci fa troppa fatica farla.
In un qualsiasi altro paese la gente sarebbe scesa in piazza e la domenica che i calciatori hanno scioperato, sarebbe andata allo stadio a giocare….  con i calciatori professionisti usati come palla!

A questo punto, non potendo contare sugli introiti delle tasse sui ricchi, cosa si è fatto?
La cosa che si fa sempre in questi casi… si tassano i poveri.
Si è aumentata l’IVA dal 20% al 21% su diversi prodotti tra cui tv, vino, giocattoli, scarpe, detersivi, auto e moto, abbigliamento, taglio e piega dal parrucchiere, piatti e tovaglie, mobili e lampade, rossetti e rasoi, frigoriferi e lavatrici.
Ovviamente, e questo punto ci interessa in modo particolare, nella categoria “giocattoli” rientrerà sicuramente anche tutto quello che è modellismo, wargame e videogiochi.
Secondo alcuni l'aumento sul singolo acquisto si sentirà poco: per un paio di scarpe da 120 euro, l'aumento sarà di appena 1 euro.
Questo potrebbe essere vero se tutta la catena alimentare del commercio fosse onesta, ma molto probabilmente troveranno la scusa dell’IVA per aumentare in modo ingiustificato i prezzi: tanto se l’aumento anche di un 3-4% chi se n’accorge?
Altra grave conseguenza sarà l’aumento del pieno di carburante per l’auto. Con l'aumento dell'Iva previsto dalla manovra «il prezzo della benzina aumenterà di 1,2-1,3 centesimi al litro», calcola il presidente dell'Unione petrolifera, Pasquale De Vita.
Anche se gli aumenti saranno fatti onestamente, un euro qui, un euro lì, alla fine del mese però se faccio i conti, ho speso 100 euro in più (come minimo)!
In sostanza cosa si è fatto? Al posto di una misura (contributo di solidarietà) che danneggerebbe non eccessivamente gli interessati, se n’adottata una (aumento dell’IVA) che non solo colpisce ulteriormente chi di euro ne ha già pochi, ma danneggia pure l’intera società.
Un aumento dell’IVA e quindi dei prezzi (che come ho detto col cavolo che aumenteranno solo del 1%), si traduce in un’ulteriore diminuzione dei consumi, proprio in un momento dove invece i consumi dovevano essere incentivati, con grave danno per tutta l’economia.
Beh, non ci resta che applaudire all’ennesimo capolavoro della nostra classe politica (destra o sinistra non fa differenza).
In Italia tre categorie dovrebbero essere completamente azzerate e ricostruite su nuove basi: i politici, i giornalisti e i magistrati.

mercoledì 14 settembre 2011

PRIMA PROVA DEL REGOLAMENTO FORCE ON FORCE (2)

Alla fine la precisione ed il volume di fuoco dei Marines americani hanno prevalso sul valore degli Irakeni. Una sezione di Marines è riuscita a prendere contatto con il pilota abbattuto e a farlo uscire dal tavolo. In particolare due sezioni irakene sono state ridotte all’impotenza quando tutti i componenti sono stati colpiti dal fuoco americano, ma non c’era nessuna figura entro la distanza di coesione (2”) per prestare i primi soccorsi e verificare lo stato dei colpiti (che possono risultare illesi, feriti leggeri, feriti gravi o morti).
Durante questa seconda parte del gioco abbiamo fatto molti meno errori che nella prima, a dimostrazione che il regolamento è di facile apprendimento.
In conclusione Force on Force ci è piaciuto molto. Le meccaniche di gioco permettono ad entrambe le parti di avere le proprie occasioni ed il meccanismo di azione/reazione tra le unità del giocatore di iniziativa e quelle del giocatore non di iniziativa, da un clima di incertezza ad ogni azione pianificata dai giocatori.
Interessante anche il meccanismo di “Fog of War”, quando un giocatore ottiene un “1” come risultato al dado in un test di reazione, deve estrarre una carta da un mazzo apposito di “carte evento” (o lanciare un dado su un’apposita tabella se lo scenario la prevede al posto del mazzo di carte). La carta viene letta e l’evento applicato subito a meno che non sia una carta che può essere utilizzata anche in seguito. Gli eventi sono molto vari e i creatori di scenari ne possono aggiungerne di propri. In genere si tratta di colpi di artiglieria o mortaio sulle squadre nemiche o anche sulle proprie, mezzi che possono venire in appoggio, esplosioni di mine o IED, ecc.
Sicuramente è un regolamento che riesce a rendere molto bene il clima del combattimento moderno.

Per i prossimi incontri del WA.SP. stò preparando una variante di questo scenario, con un po’ più di truppe irakene, un terreno modificato con molti più ostacoli naturali e inserendo una tecnica irakena ed un elicottero AH-60 americano per incominciare a vedere, in maniera molto semplice, le regole per i veicoli e i mezzi aerei.

mercoledì 7 settembre 2011

PRIMA PROVA DEL REGOLAMENTO FORCE ON FORCE

Con gli amici del WA.SP. ho iniziato uno scenario introduttivo presente sul sito di Ambush Alley per FoF.
Lo scenario originale è ambientato in Afghanistan, ma io l'ho trasportato in Irak. Un pilota della Coalizione è stato abbattuto e si è nascosto nell'edificio vicino al canale; una squadra di Marines è stata inviata per recuperarlo e scortarlo fuori dal tavolo. Quattro unità di insorti irakeni, di varia composizione, cercano di impedirlo e di catturare il pilota.
A dispetto della mole del libro del regolamento, è abbastanza facile da imparare (al momento ci siamo limitati a studiare solo il combattimento di fanteria). La difficoltà maggiore è apprendere bene il concetto di azione-reazione delle varie unità del giocatore con l'iniziativa e di quello senza iniziativa. Una volta imparato a destreggiarsi con questo concetto (fondamentale perchè su di esso si basa poi tutto il regolamento) il gioco scorre bene. Ammetto che noi abbiamo ancora qualche difficoltà a districarci, ma penso che dopo aver giocato altre tre quattro volte, dovremmo migliorare.
Fondamentale, come nella realtà, muovere le unità sfruttando il terreno e assicurando una copertura di fuoco a chi avanza. Il gioco mi pare anche abbastanza equilibrato, a dispetto da quello che ci si potrebbe aspettare vedendo le caratteristiche (armamento, protezione, morale ecc.) delle due parti in causa, gli americani non sono poi così potenti e gli irakeni non così deboli. Certo armamento e addestramento migliore si fanno sentire, ma con il giusto peso.
Altri commenti quando avremo fatto un pò più di pratica.

ESERCITO IRAKENO

Piano piano crescono anche le truppe Irakene per Force on Force.
Tutte le miniature sono 20mm. in metallo della Elhiem Figures.
Nelle due foto seguenti, la Guardia Repubblicana.
E i Feddayn di Saddam Hussein.
Si trattava di una milizia paramilitare, la cui caratteristica più evidente è l'elmetto che è identico al casco portato da Darth Vader nei film della serie di Guerre Stellari. Questo elmo, fabbricato in fibra, insieme al colore nero delle uniformi (non certo il massimo per il clima dell'Irak) fu voluto dal figlio di Saddam, Qusai perchè ne era rimasto affascinato dopo aver visto il film.