Sul sito dell’agenzia ANSA si legge:
(ANSA) - ROMA, 17 SET - ''Su specifica richiesta delle famiglie non si e' finora percorsa la strada dell'intervento militare per la liberazione degli ostaggi'' della nave 'Savina Caylyn'. E' quanto si legge in una nota di Palazzo Chigi, in cui si specifica che ''il Governo italiano non puo' d'altra parte sostenere alcuna azione che si traduca in favoreggiamento del fenomeno della pirateria''.
''Le famiglie dei connazionali sequestrati - prosegue il comunicato - hanno incontrato i massimi vertici istituzionali che hanno loro assicurato il massimo impegno del Governo. Ribadiamo l'appello agli organi di informazione di mantenere il necessario riserbo nell'interesse dei nostri connazionali''.
"Fin dalle prime ore successive al sequestro della 'Savina Caylin' - si legge nel comunicato di Palazzo Chigi - il Governo italiano si è immediatamente attivato e, da allora, non ha mai diminuito l'attenzione sulla vicenda per facilitarne uno sblocco positivo. Il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Gianni Letta, ha ricevuto a Palazzo Chigi i familiari e a loro ha garantito il pieno interessamento del Governo e di tutte le amministrazioni interessate".
"Al ministero degli Esteri - informa ancora la nota - sono state messe in campo tutte le risorse disponibili sul piano dell'azione diplomatica e internazionale. E' stata svolta, in particolare, una costante azione di sensibilizzazione da parte del nostro ambasciatore accreditato in Somalia con le Autorità di accreditamento pur nei limiti imposti dalle note caratteristiche del quadro politico locale. Margherita Boniver, inviato speciale del ministro per le emergenze umanitarie, si è a sua volta recata in Tanzania e a Gibuti nel quadro di un'azione di sensibilizzazione delle Autorità dei Paesi confinanti. Nella sua recente missione in Somalia, il sottosegretario Alfredo Mantica, ha incontrato le più alte autorità della Somalia e del Puntland al fine di impegnare di nuovo, al più alto livello, le Autorità locali. Mantica si appresta a tornare di nuovo a breve nell'area.Infine, il ministro Frattini incontrerà a New York la settimana prossima il Primo ministro della Somalia. Il ministero della Difesa sta intanto continuando ad assicurare un monitoraggio delle condizioni della petroliera e, per quanto possibile, dell'equipaggio attraverso il cacciatorpediniere Andrea Doria".
"Su specifica richiesta delle famiglie - viene puntualizzato - non si è finora percorsa la strada dell'intervento militare per la liberazione degli ostaggi. Il Governo italiano non può d'altra parte sostenere alcuna azione che si traduca in favoreggiamento del fenomeno della pirateria".
"Le famiglie dei connazionali sequestrati hanno incontrato i massimi vertici istituzionali che hanno loro assicurato il massimo impegno del Governo. Ribadiamo l'appello agli organi di informazione di mantenere il necessario riserbo nell'interesse dei nostri connazionali", si conclude la nota.(ANSA).
Non si capisce bene come intendano agire, intervento militare no, pagare no, cosa sperano di far leva sulla bontà d’animo?
In tutti i casi di sequestri a terra, viene un momento in cui i negoziati non sono più possibili e si fanno intervenire le squadre speciali della polizia, indipendentemente dai desideri dei parenti degli ostaggi.
Sarebbe stato il caso di farlo già da tempo, cosa si aspetta ad organizzare un’azione militare per la liberazione dell’equipaggio e della nave? Abbiamo gli Incursori della Marina Militare che sono il reparto adatto ad un’azione simile. Occorrerebbe un’azione coordinata e almeno un rimorchiatore d’altura che imbarchi anche un nuovo equipaggio per la petroliera. Una volta occupata la nave e liberato l’equipaggio, si trasborda il nuovo equipaggio e si allontana la nave con il rimorchiatore. Si stronca qualsiasi opposizione sul nascere a suon di cannonate di Nave Doria.
Oppure anche questo sarebbe in contrasto con l’art. 11 della Costituzione?
Cosa dobbiamo aspettare che siano tutti ammazzati?
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