IL BLOG DI ROBERTO

Idee, progetti, lavori in corso e altro ancora.....

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sabato 31 dicembre 2011

BUON ANNO NUOVO A TUTTI!


E SPERIAMO CHE I MAYA ABBIANO RAGIONE!

O ALMENO CHE IL VIRUS LETALE IN GRADO DI STERMINARE IL 50% DELLA POPOLAZIONE MONDIALE, CHE UNO SCIENZIATO INGLESE DICE DI AVER PRODOTTO, RIESCA A SCAPPARE DAL LABORATORIO!

IL MONDO HA BISOGNO DI RESPIRARE!
A QUESTO UNA VOLTA PROVVEDEVANO GUERRE ED EPIDEMIE, POI PURTROPPO CI SIAMO ECCESSIVAMENTE CIVILIZZATI.....

E CRESCONO..... CRESCONO......

Ho ulterioriormente incrementato il mio esercito per HOTT "Orcs of the Things" con ben 10 basette di Orde.

Vedi qui le altre foto.

giovedì 29 dicembre 2011

UNA VA ED UNA VIENE.


E’ stata finalmente liberata la Savina Caylyn, la nave sequestrata per 10 mesi dai pirati somali. La liberazione probabilmente è avvenuta dietro pagamento di un riscatto e non certo per bontà natalizia dei pirati.
La nave dopo le manutenzioni/riparazioni necessarie è in navigazione verso Dubai con la scorta della fregata GRECALE.
Ed immediatamente, visto che evidentemente si era liberato il posto di ormeggio, ne hanno sequestrata un’altra! Ovviamente italiana.

Si tratta della Enrico Ievoli dell'armatore Marnavi di Napoli, una petroliera che era in navigazione al largo delle coste dell'Oman. La conferma arriva dalla Farnesina che, scrive, "attraverso l'Unità di crisi si mantiene in stretto contatto con la Marina militare e con l'armatore per seguire da vicino gli sviluppi della vicenda". 
Capirai cosa ci sarà da seguire! Non invieranno certo un gruppo di incursori a bordo per eliminare i pirati e riprendere la nave!

L'equipaggio della petroliera è composto da diciotto persone, di cui sei italiani, tutti siciliani. A bordo della nave, oltre agli italiani ci sono cinque marinai ucraini e sette indiani.
Secondo quanto si legge sul sito della Marnavi Spa, la compagnia armatrice della 'Ievoli', l'imbarcazione era partita da Fujairah, negli Emirati Arabi, ed era diretta nel Mediterraneo. "Alle ore 5 circa la compagnia - così sul sito della Marnavi si riferisce del sequestro - è stata avvisata che l'unità a margine ha subito attacco ed abbordaggio da parte di pirati nel mentre navigava sotto le coste dell'Oman". Il comando nave ha avvertito immediatamente il comando generale delle Capitanerie di Porto. A bordo della Ievoli ci sono circa 15.750 tonnellate di soda caustica.
La stessa nave ebbe già a che fare con i pirati nel 2006, ma in quel caso il comandante della motonave riuscì a dare l'allarme ed intervenne in soccorso una unità della Marina militare italiana, la fregata EURO, che si trovava in zona evitando il sequestro.

Cosa si aspetta a rendere obbligatoria la presenza delle scorte armate a bordo?
La presenza della pirateria comporta costi notevoli anche agli armatori. Secondo una dichiarazione dell’armatore Ignazio Messina: "Occorrono contromisure efficaci, necessarie ma anche costose. Quest'anno abbiamo speso circa 10 milioni di dollari, su un fatturato di 250, tra allungamento delle rotte, deviazioni, assicurazioni extra, indennità e bonus agli equipaggi.”

Cosa si aspetta a mettere da parte il buonismo e ad intraprendere una seria campagna contro la pirateria che comprenda la difesa attiva dei mercantili, la caccia e la distruzione dei barchini e relative navi madri in mare e l’attacco e la distruzione delle basi a terra?
La Somalia, anche per colpa nostra, è ormai da tempo una “non nazione”, quindi non creiamoci eccessivi problemi legali.
 
Quando si capirà che non tutti i popoli del mondo hanno gli stessi valori e codici di comportamento morale? Soprattutto nei confronti della vita umana, a cui noi ormai attribuiamo un valore decisamente eccessivo.
Pensare che in seguito all'entrata in servizio dei sommergibili nelle varie marine militari del mondo, l'ammiraglio Arthur Wilson, della Royal Navy riassunse il pensiero di molti esponenti dell'Ammiragliato quando nel 1901 disse che erano "infidi, scorretti e dannatamente non nello stile inglese". Cercò di convincere anche i suoi colleghi che gli equipaggi dei sottomarini catturati sarebbero dovuti essere trattati come pirati ed impiccati.


sabato 17 dicembre 2011

I PICCOLI ORCHI CRESCONO....

Il mio nuovo esercito per HOTT, "Orcs of the Things", è in crescita.
Nella foto le "Sacre Ghiande" cioè l'elemento "Strongholds".

giovedì 15 dicembre 2011

LA GRANDE GUERRA

Scritto da un membro del WA.SP. un elegante libro tutto a colori dedicato alla Grande Guerra 1915-18 combattuta sul fronte italo-austriaco.
La grafica è curatissima: copertina rigida; grande formato 30x27 cm. tipo album di 272 pagine.
Il volume offre, per la prima volta in Italia in questa veste, un panorama completo dei vari aspetti del conflitto.

Basta scorrere l’indice: 66 capitoli in cui si possono trovare titoli come:
Grigioverde contro hechtgrau
Lo zaino e l’affardellamento
Trincee
Mazze ferrate
Baionette
Lanciafiamme
Mitragliatrici
Bombe a mano
Cannoni
Dal panno all’acciaio
Fucili
Pistole
Le truppe d’assalto
Bersaglieri
Alpini
Le truppe da montagne austro-ungariche
La cavalleria
La guerra nei cieli
La guerra sul mare
La sanità
Tedeschi e alleati sul fronte italiano
I generali italiani
I generali austriaci
Fregi da berretto
Fregi da braccio

Compiuto in collaborazione con il Museo Storico Italiano della Guerra di Rovereto ed altri musei e collezioni private del Trentino e del Veneto, il libro presenta un apparato iconografico assai ricco, realizzato apposta per questa opera con oltre 400 foto a colori in grande formato di armi, uniformi, copricapo e varia oggettistica, tutto materiale rigorosamente originale.
Ogni capitolo contiene gli aspetti generali dell’argomento proposto,
foto scontornate a colori degli oggetti corredati, dove necessario, da schede tecniche e da rimandi a ben 160 immagini d’epoca, per lo più inedite, provenienti soprattutto dall’importante archivio Dal Molin.
A completare l’apparato iconografico 180 disegni, mappe, schemi esplicativi.

Molto interessante e altrettanto ricca di informazioni ed immagini è l’Appendice dove, oltre a indicazioni e schemi di colorazione dei caccia dell’aviazione italiana e austriaca, si trova una piccola chicca: la collezione delle figurine dei Monopoli di Dresda del 1932, riguardante le uniformi di tutte le altre nazioni  che hanno inviato i loro eserciti in Italia: Inghilterra, Francia e Germania.

L’autore, appassionato di storia militare e di wargame, ha affrontato i vari argomenti attraverso la sintesi di una vasta bibliografia di storia militare, documenti originali, pubblicazioni specialistiche.

Moltissime le informazioni tecniche, stemperate dall’inserimento di suggestivi stralci di diaristica italiana e austriaca, che rendono la materia impressionante e viva.

Un libro da collezione, da sfogliare e da leggere, sicuramente interessante per il lettore esperto, per l’appassionato di armi, uniformi, per il wargamer, ma anche per quel lettore che voglia semplicemente trovare in un unico volume risposte a molte domande e curiosità su un conflitto che in tutti i campi, dalla tecnologia alla politica, all’ecomia , segnò il vero discrimine tra Ottocento e Novecento, tra passato e modernità.

Il prezzo del ponderoso volume, 48 euro, considerando la quantità e la qualità del materiale offerto, è decisamente interessante.

Il libro si può ordinare direttamente all’editore, la Quiet della Spezia, tramite il sito www.quietweb.it o più semplicemente alla e.mail Quieted@gmail.com o al 0187 1982171.
Sarà inviato, con pagamento in contrassegno, al prezzo di copertina senza nessuna spesa di spedizione .

mercoledì 7 dicembre 2011

NON SOLO IL PROF. MONTI, MA ANCHE L’80-90% DEGLI ITALIANI…



…RINUNCEREBBE AL PROPRIO STIPENDIO SE AVESSE LE ENTRATE CHE HA LUI!!!
Per carità, ha fatto benissimo a rinunciare allo stipendio da ministro, però i soliti pennivendoli dovrebbero evitare di evidenziare questo fatto come un grande gesto.
Se ci ha rinunciato e ripeto, ha fatto benissimo, lo ha fatto perché le altre sue entrate gli permettono di arrivare più che tranquillamente a fine mese.
Datemi le sue entrate e anche io rinuncio al mio stipendio!

lunedì 5 dicembre 2011

LACRIME DI COCCODRILLO


Come sempre a pagare sono gli stessi!
Continuano, con la complicità dei soliti pennivendoli, a cercare di dare la colpa a noi, ripetendo la solita balla/solfa del debito pubblico, che si è accumulato perché finora siamo vissuti al disopra delle nostre possibilità!
Benissimo, allora se siamo vissuti al di sopra delle nostre possibilità, adesso non ci possiamo più permettere determinate cose. Per questo ci si sarebbe aspettati come primi provvedimenti del nuovo governo almeno i seguenti:
-         Abolizione delle province, intesa come eliminazione di tutti gli organismi politici e ridistribuzione di compiti e impiegati provinciali tra comuni e regioni (e non ci raccontino la balla che per una riforma del genere si deve modificare la costituzione, quando si vuole..  si può fare tutto ed in breve tempo);
-         Abolizione di una delle due camere con annessi e connessi e riduzione del numero dei parlamentari nella restante; non ci possiamo certo permettere di mantenere un Parlamento bicamerale, oltretutto si velocizzerebbe anche l’iter delle leggi evitando gli attuali e inutili avanti e indietro da una camera all’altra;
-         Abolizione delle pensioni ai parlamentari, anche quelle già concesse. La politica è un servizio, non un mestiere. Un deputato o un ministro, deve continuare a pagare i contributi per la pensione all’ente previdenziale a cui li versava prima di essere eletto;
-         Abolizione del Servizio Civile, visto che è stato sospeso il Servizio di Leva, è una struttura che non ha più senso mantenere. Chi vuole fare il volontario, lo faccia pure e gratis, così come deve essere;
-         Riduzione di stipendi e pensioni a megadirigenti statali e della Banca d’Italia;
-         Invece di svendere per due lire il patrimonio immobiliare dello Stato, trasferire negli immobili liberi tutti gli uffici statali, regionali e comunali, che adesso sono ospitati in strutture non di proprietà e che per quelle, pagano affitti stratosferici;
-         Verifiche accurate, da parte della Guardia di Finanza, nelle aree professionali dove si annida l’evasione fiscale, note a tutti i cittadini (anche al Prof. Monti);
-         Revisione e verifica approfondita di tutte le pensioni di invalidità concesse;
-         Considerato che tutte le strutture di comunicazione e di produzione e distribuzione dell’energia elettrica in Italia sono state costruite dallo Stato (quindi con i nostri soldi) e poi dissennatamente cedute in vario modo a entità più o meno private, gli enti statali, regionali e comunali hanno diritto alla fornitura gratuita di energia elettrica e dei servizi di comunicazione;

Questo tanto per iniziare, poi si possono fare ulteriori interventi in vari campi.
POI E SOLO POI, se questo e altro non basta, si può iniziare a discutere di IVA, ICI, pensioni ecc., NON FARE IL CONTRARIO!!!
Voglio proprio vedere con quale faccia Berlusconi e il PDL voteranno a favore della reintroduzione dell’ICI. Vorrebbe dire darsi dell’imbecille da solo, negare il proprio programma e dare ragione a chi diceva che fu un errore abolirla.
In conclusione, caro ministro Fornero si risparmi pure le lacrime, che inteneriscono solo i soliti pennivendoli, tanto lei non andrà certo in pensione con 600 euro al mese.

TORNEO DI HOTT DI FIRENZE 2011


Domenica 4 dicembre si è svolto a Firenze (Pian di San Bartolo), organizzato dal club “Falchi del Mugello”, un torneo di HOTT, con la partecipazione di ben nove giocatori.
Ambiente spazioso, partite combattute e divertenti e ottimo pranzo, cosa si può volere di più da un torneo di HOTT?
Ah si, bottiglie di ottimo olio nuovo come premio per i primi tre classificati (peccato che non ci fosse artisticamente inciso sulla bottiglia il motivo del premio).
Infine, ultimo ma non ultimo, classificarsi ancora una volta al primo posto!!!
 Con questo, sono tre tornei consecutivi (Arezzo, Soresina, Firenze) che il mio ALIEN ARMY, sbaraglia ogni avversario.
Certo che dei poveri orchi, nani, egizi del Re Scorpione con mummie al seguito, elfi, inuit, eserciti vari di Star Wars, arabi fantasy, non morti, semimorti, quasimorti, danonmoltomorti ecc.. con i loro primitivi armamenti, nulla possono contro le potenti tecnologie aliene delle armate di Reeko I, Ommpook (titolo che si potrebbe tradurre nel rozzo linguaggio terrestre con “Magnifico Inimitabile Unico e Splendido Imperatore”) di Plutone, impegnate nella Santa Crociata volta ad assicurare una eguale gravità a tutti i pianeti.
A questo punto, per evitare di fare in seguito le figure di Michael Schumacher e Valentino Rossi, potrei abbandonare i tornei di HOTT, ritirandomi da campione e iniziando una nuova carriera di dispensatore di consigli non richiesti ai nuovi giocatori.
O almeno non utilizzare più l’ALIEN ARMY, in modo da avere una scusa per eventuali futuri insuccessi :-).
Comunque sia, un grazie a Filippo, principale organizzatore del torneo, con la speranza che diventi un appuntamento fisso.



domenica 6 novembre 2011

AH-1W SUPER COBRA

L'ultima aggiunta ai mezzi per il regolamento Force on Force, un elicottero da combattimento Bell AH-1W Super Cobra dei Marines, in scala 1/72 dell'Italeri. I due piloti sono 20 mm in metallo della RH Models.

mercoledì 2 novembre 2011

TORNEO DI HOTT SORESINA 2011

Martedì 1 novembre si è svolto a Soresina, nell’ambito del 2° Concorso di modellismo statico nazionale “Soresina Model Expo 2011” organizzato dal Gruppo Modellistico Soresina (www.sorexinamodel.it), un torneo di HOTT strutturato su cinque partite.
Purtroppo la concomitanza/vicinanza di altri due appuntamenti, Lucca Comics and Games e il torneo di DBA di Milano di domenica 6, hanno ridotto il numero dei partecipanti a solo sei giocatori.
Questo non ha impedito lo svolgersi di partite molto combattute e divertenti, con gran soddisfazione dei partecipanti.
Ma soprattutto mia, visto che il mio Alien Army ha vinto tre partite e pareggiato le altre due, conquistando la prima posizione in classifica.
I Motociclisti Aleni (Raider) hanno fatto il loro lavoro (Darth Vader ha fatto una brutta fine) e si sono ben meritati la bandierina ed il soprannome di “Dragons Eaters” che gli avevo concesso in seguito alla loro impresa al torneo di Arezzo, dove da soli hanno ucciso un drago.
Anche la basetta di Bestie, che ha sostituito quella di warband della formazione originaria, si è comportata più che bene, distruggendo nel corso di un’imboscata una basetta di Knight ed una di Raider.
La Macchina Mortale Aliena ha svolto egregiamente le sue funzioni, eliminando anche il perfido Imperatore Palpatine, lasciando al suo posto solo una chiazza bruciacchiata sul terreno.
I premi per i vincitori, oltre alle consuete targhe, consistevano anche in stampe realizzate da artisti soresinesi offerte dalla Pro Loco Soresina.
Un grazie quindi agli amici di Soresina per l’ospitalità e l’organizzazione del torneo nelle belle e comode sale del Podestà.


Da non dimenticare i modelli esposti nella mostra di modellismo che possono essere visionati cliccando qui.

sabato 29 ottobre 2011

LUCCA COMICS AND GAMES 2011

Venerdì 28 ottobre ero a Lucca per l'annuale manifestazione dedicata ai fumetti e ai giochi.
Bella giornata di sole e città non eccessivamente affollata sia perchè era un giorno lavorativo e  sia perchè le autostrade per Parma e Genova erano ancora chiuse a causa dei tragici eventi accaduti due giorni prima.

Molte novità uscite per il mondo dei fumetti di cui ho fatto incetta.
Molto poco invece per quanto riguarda il wargames tridimensionale, la cui novità maggiore era rappresentata dalle miniature in 20 mm. della fanteria USA della II G.M. con cappotto della Empress Miniatures importati da Chasseur.
Presenti invece le dimostrazioni dei nuovi regolamenti della Ganesha Games dedicati alle battaglie in grande scala napoleoniche, allo skirmisch seicentesco e agli attacchi di mostri tipo Godzilla.
Presente anche il Clan Conan con i suoi consueti tavoli dimostrativi di wargame, dove spiccava quello realizzato con miniature in 10 mm dall'amico Stefano Palandri. 
Vedi tutte le foto di Lucca Comics and Games 2011.

lunedì 24 ottobre 2011

IL MIO SITO PER HOTT

HOTT (Hordes Of  The Things) è la versione fantasy del noto regolamento per wargame tridimensionale DBA (De Bello Antiquitatis) per il periodo antico/medioevale.
Trattandosi perciò di un argomento che esula dagli scopi del sito del WA.SP. (WArgame SPezia), dedicato al wargame storico e vista la scarsa praticità del blog per inserire tutto quello che ho fatto e farò per il regolamento in questione, ho deciso di creare un nuovo sito.
Annuncio quindi ufficialmente la nascita di  http://hott.jimdo.com 


In questo nuovo sito troveranno spazio le foto dei miei eserciti ed inoltre le foto e i resoconti dei tornei di HOTT ai quali prenderò parte.

P.S.: Ho scattato la foto dei fuochi artificiali in apertura, durante il Palio del Golfo a Spezia.

lunedì 17 ottobre 2011

UNA SERIE DI CIRCOSTANZE FORTUNATE…….

…ha permesso di catturare i pirati Somali e di liberare la Montecristo, ultima nave italiana attaccata dai pirati.
Queste circostanze sono state:
-         La nave era di nuovissima costruzione e pertanto dotata di quella che è stata definita “Cittadella”.
Una sorta di panic room dotata di mezzi per governare la nave, di comunicazione, di viveri e di quant’altro necessario per assicurare la sopravvivenza dell’equipaggio;
-         La previdenza degli armatori che hanno fatto seguire all’equipaggio un addestramento sulle apposite procedure da attuare in caso di attacco ed hanno imbarcato quattro addetti alla sicurezza, seppure disarmati;
-         La vicinanza al punto del sequestro di due navi militari, una americana ed una inglese;
-  Il fatto che dalla nave americana abbiano notato e recuperato la bottiglia con il messaggio dell’equipaggio che comunicava di essere al sicuro nella cittadella, permettendo così di abbordare la nave senza pericoli di perdite per “fuoco amico”;
-         La presenza a bordo della nave inglese di personale addestrato al particolare tipo di operazione.
Tutto questo ha contribuito alla pronta liberazione della nave e non possiamo che rallegrarcene, però esaminiamo più in dettaglio queste circostante perché non tutto mi sembra chiaro.

La nave è stata costruita in Corea del Sud e consegnata nel giugno 2011, pertanto è stata dotata della cittadella, una sistemazione che i cantieri Coreani offrono ai loro clienti. BENE.

Questa cittadella è dotata  delle sistemazioni per governare la nave, comunicazioni, viveri ecc. BENE E MALE. Le sistemazioni di governo (timone e controllo delle macchine) evidente c’erano e funzionavano, visto che la nave si dirigeva verso l’Oman e non verso la Somalia. Però mi chiedo di che tipo sono queste sistemazioni? Oltre ai comandi di timone e motori è necessario almeno un radar per vedere dove si va, altrimenti si rischia di essere un pericolo per se e per gli altri. Ma se hai il radar perché non ti avvicini alle navi  militari? E se governi la nave, perché non la fermi una volta che sai di essere vicino alle navi militari? Se si costruisce una cittadella e ci si mette dentro i mezzi di governo, a maggior ragione ci si mette anche una radio. Se c’era la radio perché i membri dell’equipaggio hanno dovuto comunicare con un messaggio in bottiglia? Possibile che i pirati siano riusciti ad individuare e distruggere l’antenna? Quindi qualcosa che non va in questa cittadella c’è.
In effetti anche se fosse dotata di un radar, l’antenna di questo difficilmente si può nascondere e i pirati sarebbero in grado di distruggerla rendendo l’equipaggio cieco. Il problema si potrebbe risolvere dotando la cittadella di uno o più periscopi, attrezzo questo più facilmente camuffabile e che consentirebbe una pur limitata capacità di visione esterna oppure con una serie di telecamere egualmente nascoste e camuffate. Io preferirei i periscopi che sono indipendenti da connessioni elettriche e quant’altro. Quindi il fatto che la nave abbia continuato la navigazione e che le comunicazioni siano avvenute tramite messaggi in bottiglia mi fa dubitare un pochino sulla perfezione di questa cittadella.

Addestramento dell’equipaggio e addetti alla sicurezza. BENE E MALE.
Bene, perché questo denota attenzione da parte degli armatori al problema e perché l’equipaggio ha avuto un’idonea formazione alle procedure da attuare in caso di attacco di pirati, addestramento questo che ha permesso poi la felice conclusione della vicenda. Bene la presenza degli addetti alla sicurezza che hanno svolto (penso) il servizio di guardia antipirateria e avvertito del pericolo in anticipo, in modo da dare all’equipaggio il tempo per rifugiarsi nella cittadella. Male il fatto che gli addetti fossero disarmati; forse un paio di raffiche ben aggiustate, avrebbero fatto desistere immediatamente i pirati dal tentativo di sequestro.
La vicinanza delle due navi militari. BENE
D’altra parte non si può essere dappertutto ed il mare è grande, quindi questa volta abbiamo avuto fortuna.

Il recupero del messaggio in bottiglia. BENE E MALE.
Bene perché ovviamente tutto è bene ciò che finisce bene, però anche qui c’è stata una buona dose di fortuna. Non è facile vedere e recuperare una bottiglia con un messaggio in mare. In effetti di tutta la vicenda questa è la cosa più strana. Male, perché possibile che sia difficile installare una radio e poi portare fuori un’antenna nascondendola e proteggendola dai danneggiamenti? Ma in quale modo hanno progettato questa cittadella? Qualcosa di poco chiaro o che non ha funzionato per il verso giusto c’è stata.

La presenza di un reparto addestrato a bordo della nave inglese. MALE.
Ovviamente è stato un bene ed un ulteriore colpo di fortuna che la nave inglese avesse a bordo quel personale, però è un male che lo avessero a bordo solo gli inglesi. Se al posto loro ci fosse stata la nostra nave, non avremmo potuto fare niente, perché a bordo di Nave Doria c’è solo un reparto del San Marco, che non è certo addestrato a questo genere di operazioni. Ma anche la nave americana, se si è dovuto aspettare l’intervento degli inglesi, forse non aveva a bordo nessuno in grado di intervenire.
Questo insegna che a bordo di ogni nave in servizio antipirateria ci devono essere elicotteri e un reparto di incursori addestrato e dotato di tutto l’equipaggiamento necessario.

Bene quindi la cittadella, ma quanto tempo passerà prima che i pirati trovino le contromisure?
Si può assoldare personale tecnico in grado di assumere il controllo in manuale della propulsione e del timone, si può (se gli accessi non sono abilmente camuffati) far saltare il portello di accesso con cariche esplosive o bersagliandolo con razzi anticarro RPG, si può minacciare di affondare la nave ecc.. Insomma si possono fare molte cose per ovviare a una cittadella.
Ma, come ci insegna il cancro, prevenire è meglio che curare.
Quindi la migliore prevenzione è impedire ai pirati di mettere piede a bordo.
In questo senso finalmente le cose si stanno muovendo, infatti tra armatori e Ministero della Difesa è stato firmato un accordo per imbarcare un nucleo di 6 marinai armati sui mercantili. Inoltre, visto che il numero dei marinai sarà limitato e non potrà coprire tutte le esigenze, si autorizzerà la possibilità di imbarcare dei contractors per la protezione.
Spero che si sia prevista anche la dovuta tutela giuridica per questo personale.
Un nostro marinaio che, per uno sfortunato, improvviso ed imprevisto rollio della nave invece di tirare la raffica di avvertimento davanti alla prua dell’imbarcazione pirata, la indirizzasse direttamente su questa uccidendo 5-6 pirati, poi dovrebbe vedersi inquisito dal solito solerte giudice per omicidio volontario?

Infine due note curiose.
In una intervista al TG, l’armatore della nave ha detto che comunque i pirati non avrebbero saputo dove andare perché la nave non ha carte nautiche cartacee a bordo, ma solo cartografia elettronica e i pirati non sanno usare la tecnologia. A parte che è da dimostrare che un pirata somalo non sappia navigare senza carte; se questo fosse vero e non una fanfaronata, l’armatore sarebbe da multare.
Se la cartografia elettronica va per un motivo qualsiasi a farsi friggere, come fai  a navigare senza le classiche carte nautiche, sestante e bussola magnetica?
L’altro aspetto curioso è l’enfasi con cui i nostri affabili giornalisti hanno sottolineato il fatto che non appena gli incursori inglesi hanno messo piede a bordo i pirati si sono immediatamente arresi.
Ci credo che si sono arresi! Lo hanno fatto per due motivi: 1° contro gli incursori inglesi sapevano benissimo di non avere nessuna possibilità; 2° la nave è italiana, pertanto sapevano già che sarebbero stati consegnati agli italiani. Questo vuol dire che invece di penzolare dal pennone più alto come si meriterebbero, saranno portati in Italia dove se hanno un po’ di fortuna, per assurdo, potrebbero pure ottenere l’asilo politico come rifugiati!

LA MONTECRISTO E’ STATA LIBERATA, A QUANDO LA SAVINA CAYLYN?

martedì 4 ottobre 2011

OGNI TANTO, LA GIUSTIZIA TRIONFA.

Sono contento di vedere che in Italia c’è un terzo magistrato onesto e competente, mi riferisco ovviamente al magistrato che ha assolto Amanda Knox e Raffaele Sollecito dall’accusa di omicidio.
Gli altri due sono il magistrato di Livorno che ha messo la parola fine alla ridda di ipotesi assurde sull’incidente del traghetto Moby Prince ed il giudice che ha assolto Alberto Stasi per l’omicidio di Chiara Poggi.
Sono contento che siano stati assolti, questo mi dà un minimo di fiducia nella nostra screditata magistratura.
Un po’ di pensieri sulla vicenda, in ordine sparso, non necessariamente legati tra loro.
Chiunque avesse letto un minimo di carte relative all’inchiesta e al primo processo, sarebbe arrivato alla stessa conclusione. Del resto basterà aspettare e leggere le motivazioni della sentenza per rendersi conto della fragilità se non inconsistenza delle prove dell’accusa.
Tutta la vicenda è stata trattata dalla procura di Perugia in maniera confusionaria fin dall’inizio, per tacere dei metodi di indagine e di interrogatorio, per i quali c’è stata anche una condanna da parte del Tribunale di Firenze.
Per non parlare di come è stata condotta l’accusa durante il processo, dove è arrivata persino alle offese e alla richiesta assurda di pena: “Hanno ucciso ... meritano il massimo della pena che, per fortuna, in Italia non è quella di morte'”!
C’è da rimanere allibiti a sentire un magistrato che pronuncia simili parole! Intanto per la sproporzione tra la pena data in primo grado e l’ergastolo richiesto in appello, e poi per il velato rimpianto per la pena di morte. Proprio un magistrato italiano esprime certi pensieri, quando in Italia ci si fa un vanto delle teorie di Cesare Beccaria e del fatto che il Granducato di Toscana è stato il primo stato al mondo, ad abolire la pena di morte il 30 novembre 1786!
La famiglia Kercher si meraviglia del fatto che in primo grado ci sia stata una condanna e in secondo grado un’assoluzione, con un’evidente sproporzione.
Come italiani, in senso generale, la cosa non ci stupisce, anzi direi che è la regola. Quante volte vediamo un imputato essere condannato a 20 anni in primo grado, all’ergastolo in secondo e a 2 anni in terzo, il tutto basandosi il più delle volte sull’esame delle stesse prove!
Nel caso specifico, avrebbero dovuto essere assolti fin dal primo grado, in quanto era evidente che non c’erano prove certe di colpevolezza, e quando c’è un ragionevole dubbio, l’imputato deve essere assolto.
Ma se non sono stati loro, chi è stato? Ma la risposta la sappiamo fin dall’inizio: Rudy Guedè.
Ai nostri giornalisti, di recente piace molto usare l’espressione “l’unico indagato”, bene in questo caso dovrebbero usare l’espressione “l’unico imputato”. Perché c’è solo un colpevole, che grazie alla procura pasticciona che ha permesso il rito abbreviato, se la cava pure con poco, solo 16 anni che come spesso capita in Italia, probabilmente si ridurranno per buona condotta o altro.
Oltre al fatto che la condanna di Guedè è per concorso in omicidio, quindi comunque sia e sebbene io sia convinto del contrario, si dovranno poi cercare queste fantomatiche persone che hanno concorso al delitto.
Ma questo colpevole presenta anche un altro piccolo difetto. Rudy Guedè è uno spiantato senza arte ne parte e di conseguenza non ha quattrini per pagare risarcimenti a chicchessia.
Si pensi solo che la proprietaria della casa dove abitavano le due studentesse, si è costituita parte civile perché si ritiene danneggiata dal fatto che non può più affittare, dopo il delitto, la casa ai prezzi di prima (elevati), in quanto nessuno ci vuole andare ad abitare.
Al contrario ai due ragazzi, questi risarcimenti potevano essere chiesti ed ottenuti, ecco perché in molti si dispiacciono della loro assoluzione.
Ma rimaniamo in tema di risarcimenti. Dopo 4 anni di ingiusta detenzione, la prima cosa che faranno i due ragazzi sarà proprio chiedere un risarcimento. Se si pensa che Lumumba, accusato ingiustamente all’inizio della vicenda, per 14 giorni di carcere ha avuto 8.000 euro di risarcimento; quanti saranno gli euro che dovranno essere riconosciuti per i 4 anni di carcere fatti da Amanda e Raffaele e soprattutto chi dovrà pagarli?
La risposta è la solita NOI! Perché guai a far pagare ai giudici che hanno sbagliato!
Non capisco perchè un medico che sbaglia, anche in buona fede, viene inquisito e costretto a pagare di tasca propria per i propri errori, mentre un magistrato può fare quello che vuole e paga sempre lo Stato, cioè noi.
Il sistema giudiziario italiano ha bisogno di una radicale riforma, a cominciare dall’istituzione di una giuria seria impostata sul modello americano.
Si è detto pure che la stampa ha influito pesantemente sulla tesi innocentista, cosa di cui si è lamentata anche la procura. Peccato che la procura non si lamentasse egualmente quando la stampa processava Amanda e Raffale prima ancora che avvenisse il processo di primo grado.
Specialmente su Amanda fu detto di tutto e di più per dipingerla nel modo più negativo possibile. Tanto che il suo avvocato ha detto che si dovrebbe applicare a lei la stessa battuta di Jessica Rabbit: “Io non sono cattiva: è che mi disegnano così.”.
Comunque c’è chi maligna ancora, facendo notare la pioggia di dollari che si riverserà adesso su Amanda come compenso per interviste, partecipazioni TV, libri e altro. A parte che negli Stati Uniti è normale pagare per le interviste, serve ricordare che uno dei due testimoni dell’accusa al primo processo, l’albanese Hekuran Kokomani, successivamente arrestato per vicende di droga, ha ricevuto 10.000 euro per andare alla trasmissione “Porta a Porta”.
Inoltre si deve considerare che buona parte dei dollari che la Knox potrà ricavare, serviranno per pagare gli avvocati e quant’altro, pertanto alla fine gliene rimarranno ben pochi in tasca.
Naturalmente la Procura non demorderà e presenterà ricorso, tanto a lei non costa nulla, mentre saranno ulteriori spese in avvocati per i due ragazzi.
Per il momento Amanda volerà al sicuro negli Stati Uniti e una volta lì sarà al riparo da qualsiasi condanna dovesse eventualmente scaturire dal nuovo processo. Purtroppo altrettanto non potrà fare Raffaele.

In merito a questa e altre controverse vicende giudiziarie, posso consigliare la lettura di questo blog che ho trovato molto interessante (anche perché in molti casi la pensa come me):

giovedì 29 settembre 2011

CHE IL NEUTRINO SIA CON TE!

Pare che il desiderio che avevo espresso nel precente post sia stato esaudito!
Sappiamo il nome del presunto responsabile della gaffe del “Tunnel Gelmini”!
Infatti ha dato le sue dimissioni il portavoce del ministro dell'Istruzione, Massimo Zennaro, che ha reso nota "la sua decisione irrevocabile" senza entrare nel merito nè dare spiegazioni precise.
Sarà anche un caso ma le dimissioni arrivano dopo la gaffe sull’ormai famoso "Tunnel Gelmini", in coda alle polemiche esplose in seguito al comunicato del ministero sull'esperimento del Cern per il superamento della velocità della luce dei neutrini, nel quale si faceva riferimento ad un "tunnel" tra i laboratori svizzeri del Cern ed il laboratorio del Gran Sasso, all'interno del quale si sarebbe svolto l'esperimento.

Il MIUR aveva replicato alle critiche e alle battute, moltiplicatesi soprattutto sul web, con questo ancora più ridicolo comunicato:

Miur, Polemica ridicola
L’ufficio stampa del Ministero precisa che, ovviamente, il tunnel di cui si parla nel comunicato di ieri, non è per nessuna ragione intendibile come un tunnel che collega materialmente Ginevra con il Gran Sasso. Questo è di facile intuizione per tutti e la polemica è assolutamente strumentale. Il tunnel a cui si fa riferimento è quello nel quale circolano i protoni dalle cui collisioni ha origine il fascio di neutrini che attraversando la terra raggiunge il Gran Sasso. Alla costruzione di questo tunnel e delle infrastrutture collegate l’Italia ha contribuito con uno stanziamento oggi stimabile intorno ai 45 milioni di euro. Questa polemica è dunque destituita di fondamento ed è assolutamente ridicola.

Ma come “non è per nessuna ragione intendibile come un tunnel che collega materialmente Ginevra con il Gran Sasso”?
Nel comunicato della Gelmini è chiaramente scritto che:” Alla costruzione del tunnel tra il Cern ed i laboratori del Gran Sasso, attraverso il quale si è svolto l'esperimento, l'Italia ha contribuito con uno stanziamento oggi stimabile intorno ai 45 milioni di euro.”
Dall’espressione sottolineata, si capisce proprio che il tunnel è stato costruito TRA i due laboratori!

Comunque sia, Zennaro, classe 1973, laurea in Scienze Politiche, che era alla guida della comunicazione del ministero dell'Istruzione, università e ricerca dal 2008, si è dimesso.
Ma niente paura, tranquilli, non farà certo la fame, come tanti che hanno perso il posto di lavoror in questi ultimi tempi con la scusa della crisi, perché ora continuerà a svolgere l'incarico di “Direttore Generale per lo Studente, l’Integrazione, la Partecipazione e la Comunicazione” del Miur.
E’ proprio il caso di dire: Che il neutrino sia con te!

martedì 27 settembre 2011

IL TUNNEL DELLA GELMINI.


Il 23 settembre il ministro per l’Istruzione e la Ricerca, Mariastella Gelmini, ha diffuso questo comunicato relativo alla recente scoperta sull velocità dei neutrini al CERN.
“Rivolgo il mio plauso e le mie più sentite congratulazioni agli autori di un esperimento storico. Sono profondamente grata a tutti i ricercatori italiani che hanno contribuito a questo evento che cambierà il volto della fisica moderna. Il superamento della velocità della luce è una vittoria epocale per la ricerca scientifica di tutto il mondo.
Alla costruzione del tunnel tra il Cern ed i laboratori del Gran Sasso, attraverso il quale si è svolto l’esperimento, l’Italia ha contribuito con uno stanziamento oggi stimabile intorno ai 45 milioni di euro.
Inoltre, oggi l’Italia sostiene il Cern con assoluta convinzione, con un contributo di oltre 80 milioni di euro l’anno e gli eventi che stiamo vivendo ci confermano che si tratta di una scelta giusta e lungimirante”.

I neutrini attraversano la materia e non hanno bisogno di nessun tunnel per andare dalla Svizzera al Gran Sasso!
A parte le certezze espresse e di cui ancora gli scienziati devono fare le opportune verifiche, un ministro della Pubblica Istruzione non può fare ridicole dichiarazioni di questo tipo.
Il comunicato è stato sconfessato, si è detto che non lo ha scritto lei ecc. ecc.. Sarà pure vero che non lo ha scritto, però lo ha sottoscritto prendendo per buono tutto quello che c'era esposto!
Ovviamente è stata una manna per il web, per farsi quattro risate basta andare su Google immagini e cercare "Gelmini tunnel".
Marystar, la prossima volta, prima di sottoscrivere certe cose, documentati sulla materia!
Ma sopratutto facci sapere chi è stato a scrivere quel comunicato e dov'è stato mandato adesso!

lunedì 26 settembre 2011

SARZANA NAPOLEON FESTIVAL 2011

Si è svolto a Sarzana l'edizione 2011 del Napoleon Festival, dove tra l'altro, Napoleone I è stato acclamato dal popolo, anche in virtù delle origini sarzanesi della famiglia Bonaparte.
Pensare che alla sua epoca lo definivano "L'Orco". Se fosse vissuto oggi qualche processino alla corte dell'Aja per crimini di guerra/contro l'umanità non glielo toglieva nessuno.
Curioso personaggio. Intanto era basso di statura, poi non l'hanno mai lasciato governare in pace, sempre a fargli guerra!
E poi i commenti dei suoi nemici.
Luigi XVIII: Napoleone pensa sempre alle guerre, non pensa mai ai problemi della Francia!
Alessandro I: Napoleone fa bunga bunga con Maria Walewska!
Blücher: E' ora che Napoleone faccia un passo indietro, per il bene della Francia e dell'Europa!
Mah!
Per vedere le altre foto della manifestazione clicca qui.

IRAK - NUOVE AGGIUNTE

Nuove aggiunte alle mie truppe per Force on Force.
Un Javelin Team e un radioperatore/osservatore di artiglieria per gli americani, modelli in plastica in scala 1/72 della Caesar.....
.... e un T-55 Irakeno, modello già assemblato in scala 1/72 della Hobby Master (Kit 3306). Il modello rappresentava un carro russo al tempo dell'invasione della cecoslovacchia, ma è stato da me completamente ridipinto.


mercoledì 21 settembre 2011

SAVINA CAYLYN - VERSO L'ULTIMO ATTO?

Sul sito dell’agenzia ANSA si legge:

(ANSA) - ROMA, 17 SET - ''Su specifica richiesta delle famiglie non si e' finora percorsa la strada dell'intervento militare per la liberazione degli ostaggi'' della nave 'Savina Caylyn'. E' quanto si legge in una nota di Palazzo Chigi, in cui si specifica che ''il Governo italiano non puo' d'altra parte sostenere alcuna azione che si traduca in favoreggiamento del fenomeno della pirateria''.
''Le famiglie dei connazionali sequestrati - prosegue il comunicato - hanno incontrato i massimi vertici istituzionali che hanno loro assicurato il massimo impegno del Governo. Ribadiamo l'appello agli organi di informazione di mantenere il necessario riserbo nell'interesse dei nostri connazionali''.
"Fin dalle prime ore successive al sequestro della 'Savina Caylin' - si legge nel comunicato di Palazzo Chigi - il Governo italiano si è immediatamente attivato e, da allora, non ha mai diminuito l'attenzione sulla vicenda per facilitarne uno sblocco positivo. Il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Gianni Letta, ha ricevuto a Palazzo Chigi i familiari e a loro ha garantito il pieno interessamento del Governo e di tutte le amministrazioni interessate".
"Al ministero degli Esteri - informa ancora la nota - sono state messe in campo tutte le risorse disponibili sul piano dell'azione diplomatica e internazionale. E' stata svolta, in particolare, una costante azione di sensibilizzazione da parte del nostro ambasciatore accreditato in Somalia con le Autorità di accreditamento pur nei limiti imposti dalle note caratteristiche del quadro politico locale. Margherita Boniver, inviato speciale del ministro per le emergenze umanitarie, si è a sua volta recata in Tanzania e a Gibuti nel quadro di un'azione di sensibilizzazione delle Autorità dei Paesi confinanti. Nella sua recente missione in Somalia, il sottosegretario Alfredo Mantica, ha incontrato le più alte autorità della Somalia e del Puntland al fine di impegnare di nuovo, al più alto livello, le Autorità locali. Mantica si appresta a tornare di nuovo a breve nell'area.Infine, il ministro Frattini incontrerà a New York la settimana prossima il Primo ministro della Somalia. Il ministero della Difesa sta intanto continuando ad assicurare un monitoraggio delle condizioni della petroliera e, per quanto possibile, dell'equipaggio attraverso il cacciatorpediniere Andrea Doria".
"Su specifica richiesta delle famiglie - viene puntualizzato - non si è finora percorsa la strada dell'intervento militare per la liberazione degli ostaggi. Il Governo italiano non può d'altra parte sostenere alcuna azione che si traduca in favoreggiamento del fenomeno della pirateria".
"Le famiglie dei connazionali sequestrati hanno incontrato i massimi vertici istituzionali che hanno loro assicurato il massimo impegno del Governo. Ribadiamo l'appello agli organi di informazione di mantenere il necessario riserbo nell'interesse dei nostri connazionali", si conclude la nota.(ANSA).

Non si capisce bene come intendano agire, intervento militare no, pagare no, cosa sperano di far leva sulla bontà d’animo?
In tutti i casi di sequestri a terra, viene un momento in cui i negoziati non sono più possibili e si fanno intervenire le squadre speciali della polizia, indipendentemente dai desideri dei parenti degli ostaggi.
Sarebbe stato il caso di farlo già da tempo, cosa si aspetta ad organizzare un’azione militare per la liberazione dell’equipaggio e della nave? Abbiamo gli Incursori della Marina Militare che sono il reparto adatto ad un’azione simile. Occorrerebbe un’azione coordinata e almeno un rimorchiatore d’altura che imbarchi anche un nuovo equipaggio per la petroliera. Una volta occupata la nave e liberato l’equipaggio, si trasborda il nuovo equipaggio e si allontana la nave con il rimorchiatore. Si stronca qualsiasi opposizione sul nascere a suon di cannonate di Nave Doria.
Oppure anche questo sarebbe in contrasto con l’art. 11 della Costituzione?
Cosa dobbiamo aspettare che siano tutti ammazzati?

martedì 20 settembre 2011

IMMANCABILE PRESENZA.....

.... sui teatri di guerra dal Vietnam in poi...  i giornalisti!!!
Potevano mancare dai futuri scenari di Force on Force?
Sicuramente no, quindi eccoli qui intenti a creare e a mettersi nei guai, dotati pure di pulmino con le attrezzature per la trasmissione, i giornalisti in metallo in 20 mm. della Britannia Miniatures.

giovedì 15 settembre 2011

SIAMO ALLE SOLITE!

Il 14 agosto è stato rapito a Nyala, nel sud Darfur, Francesco Azzarà, un operatore di Emergency.
Ovviamente si è subito gridato allo scandalo, rapire una persona che faceva solo del bene!
Con conseguente mobilitazione generale per ottenerne la liberazione, ovviamente con l’intervento del governo.
In questi casi, inoltre, stà diventando un costume abituale, appendere striscioni sui palazzi comunali.
Ne hanno messo uno perfino sulla facciata di Palazzo Vecchio a Firenze.
Pensare che una volta, con striscioni simili, si mettevano appese ai palazzi comunali (a Firenze al Bargello) le immagini dei nemici del Comune che riuscivano a fuggire, in modo da poterli avere almeno “impiccati in effige”. D’altra parte aspettarsi un minimo di conoscenza della Storia nel nostro paese…..
Si dovrebbero vergognare! Altro che mettere la foto di uno che i guai se li è andati a cercare!
Perché non mettono la foto dell’equipaggio della SAVINA CAYLYN che è tutt’ora nelle mani dei pirati somali!
A loro non ci pensa nessuno? 
Mentre a questo volontario ci pensano tutti, perché dietro ha la sua organizzazione, Emergency, che preme, spinge e smuove tutti i suoi referenti politici.

A parte i meriti che tale organizzazione può avere, a me è rimasta sempre sospetta, in particolare il suo capo, Gino Strada.
Che cosa fa esattamente Emergency? Semplice:
Emergency offre cure gratuite e di qualità alle vittime della guerra e della povertà.”

Peccato che ci sia un’altra organizzazione francese, “Medici senza frontiere”, che:
“fornisce assistenza medica quando i sistemi sanitari locali vengono sopraffatti da eventi catastrofici quali guerre, epidemie, malnutrizione o calamità naturali. MSF dà inoltre assistenza alle persone vittime di discriminazioni o negligenze da parte dei sistemi sanitari locali o alle popolazioni altrimenti escluse dall’assistenza sanitaria.”.
In pratica fa le stesse cose.

Medici senza frontiere nasce in Francia nel 1971, Emergency in Italia nel 1994. Ben 23 anni dopo!
Ora io mi chiedo: se questo Gino Strada voleva rendersi utile all’umanità svolgendo quel genere di attività, gli bastava entrare in Medici senza frontiere, che bisogno c’era di fondare una propria organizzazione?
Se lo fai, in presenza di qualcosa di analogo già esistente, allora vuol dire che hai comunque un tuo tornaconto (non necessariamente di tipo economico).
Un’altra domanda che mi pongo: come mai certe cose accadono solo ad Emergency e non a Medici senza frontiere?

VIVA LA LIBERTA’!

Con il povero Gheddafi ormai sconfitto o quasi, per la Libia inizia una nuova era di libertà!
Veramente patetici i tentativi dei giornalisti nostrani di dare un’immagine ancora più negativa di Gheddafi e dei suoi figli che, commentando le immagini dei saccheggi delle loro residenze, si sforzavano di far notare quanto lussuose fossero, avevano pure la piscina all’interno!
Quale lusso? Sono normalissime ville di qualsiasi persona ricca. Credono forse che le ville di Agnelli, Marchionne, Berlusconi siano diverse?
Erano normali abitazioni, senza alcuna stravaganza tipo rubinetti d’oro e simili.
Inoltre sempre a rimarcare quanto era cattivo e crudele. Io, al suo posto, sarei stato veramente cattivo. Una volta che avessi appreso la notizia ridicola della denuncia al Tribunale Internazionale dell’Aja per crimini contro l’umanità, quei crimini mi sarei sentito libero di farli veramente e avrei eliminato i delinquenti di Bengasi sterminandoli con gas!
Ma torniamo a questa nuova, luminosa era che si apre per la Libia.
I Libici volevano la libertà… e adesso l’hanno avuta. Ma quale tipo di Libertà?
La risposta è molto semplice, la stessa di cui, in questo momento, godono ampiamente gli Irakeni e gli Afghani!
Più in dettaglio, vediamo alcune di queste libertà, così come mi vengono in mente:
-         la libertà di essere governati da elementi raccogliticci e corrotti;
-         la libertà di morire di fame,
-         la libertà di dover fare la fila per il pieno in un paese che trabocca petrolio da tutti i pori,
-         la libertà di non avere più un servizio di assistenza sanitaria,
-         la libertà di non avere un sistema di istruzione funzionante,
-         la libertà di avere una guerriglia continua con i sostenitori di Gheddafi,
-         la libertà di subire attentati,
-         la libertà di saltare in aria su ordigni inesplosi,
-         la libertà di essere disoccupati,

ma soprattutto avranno la libertà più grande:
-         la libertà di poter lavorare come schiavi per ripagare, ovviamente con gli interessi, a Francia e Gran Bretagna prima tutte le tonnellate di bombe lanciate sul paese e poi (quando comincerà la Grande Abbuffata della Ricostruzione) le loro abitazioni e strutture industriali distrutte da quelle stesse bombe!

In mezzo a tutto questo movimento a parte la solita inazione, se non peggio, dell’Italia, sulla quale è meglio stendere il solito velo pietoso, almeno una soddisfazione l’abbiamo avuta.
Finalmente abbiamo visto fare ai Tedeschi la figura degli… “Italiani”!
La cancelliera tedesca Angela Merkel., che finché si combatteva era contraria ad intervenire, adesso che le cose si sono appianate, si è dichiarata disponibile all’invio di truppe ed ovviamente a partecipare alla ricostruzione!
Ovviamente si è presa dei grossi pernacchioni da francesi e inglesi.

LE AUTO 119, 4005 E LA 303 PORTARSI IN PIAZZA…. PERCHÉ C'È UN CORTEO DI MILIARDARI NON AUTORIZZATO

Questo post prende il titolo dalle parole di “Abat-jour”, una vecchia canzone degli Squallor degli anni ‘70.
Sempre per rimanere in campo musicale avrei potuto prendere il titolo dalle parole della canzone di Enzo Jannacci “Ho visto un Re”, ma sarebbe risultato troppo lungo.
Comunque vi riporto il pezzo interessato:
-         Un re che piangeva seduto sulla sella
piangeva tante lacrime, ma tante che
bagnava anche il cavallo!
- Povero re!
- E povero anche il cavallo!
- Ah, beh; si`, beh.
- è l'imperatore che gli ha portato via
un bel castello...
- Ohi che baloss!
- ...di trentadue che lui ne ha.
- Povero re!
- E povero anche il cavallo!

Questo per parlare della manovra ormai approvata. Si era iniziato a proporre un “contributo di solidarietà”, quanto odio le cose non chiamate con il loro vero nome, in realtà si poteva chiamare “tassa sui redditi alti”, che prevedeva una tassazione dei redditi da 90.000 euro in su.
Subito è cominciato il casino. Intanto si sono chiamati “redditi medio-alti” perché ormai si è perso il senso della misura. Capisco che da persone con redditi da 300.000 euro in su, un reddito di solo 90.000 euro possa essere considerato un reddito medio, se non addirittura al limite della povertà!
Ma dove hanno la testa? Ma si rendono conto di qual è il reddito medio della stragrande maggioranza della popolazione? E nessuno, giornalisti in testa, che ha pensato a farlo notare!
Poi si sono posti pure il problema che chi ha un reddito di 90.000 euro ed una famiglia da mantenere, doveva essere tassato di meno di chi è senza famiglia a carico. Ma siamo veramente fuori di testa! In linea di principio il ragionamento è giusto, però se una famiglia la campa un operaio che guadagna 1.300-2.000 euro al mese, a maggior ragione la potrà mantenere chi ne guadagna 10.000!
In ogni caso si sono alzate subito le proteste, che manco a dirlo hanno visto in prima linea i calciatori, i quali sono arrivati anche al punto di scioperare (per la verità, oltre che per questo anche per altri motivi).
Siamo all’assurdo sull’assurdo: lo sciopero dei miliardari!
Poverini, d’altra parte bisogna anche caprili, se gli avessero aumentato le tasse poi avrebbero dovuto vendere una bella villa delle 32 che ne hanno!
Quindi alla fine se ne sono usciti con una tassa del 3% sui redditi superiori ai 300.000 euro.

E’ proprio vero che in Italia non si fa la rivoluzione perché ci fa troppa fatica farla.
In un qualsiasi altro paese la gente sarebbe scesa in piazza e la domenica che i calciatori hanno scioperato, sarebbe andata allo stadio a giocare….  con i calciatori professionisti usati come palla!

A questo punto, non potendo contare sugli introiti delle tasse sui ricchi, cosa si è fatto?
La cosa che si fa sempre in questi casi… si tassano i poveri.
Si è aumentata l’IVA dal 20% al 21% su diversi prodotti tra cui tv, vino, giocattoli, scarpe, detersivi, auto e moto, abbigliamento, taglio e piega dal parrucchiere, piatti e tovaglie, mobili e lampade, rossetti e rasoi, frigoriferi e lavatrici.
Ovviamente, e questo punto ci interessa in modo particolare, nella categoria “giocattoli” rientrerà sicuramente anche tutto quello che è modellismo, wargame e videogiochi.
Secondo alcuni l'aumento sul singolo acquisto si sentirà poco: per un paio di scarpe da 120 euro, l'aumento sarà di appena 1 euro.
Questo potrebbe essere vero se tutta la catena alimentare del commercio fosse onesta, ma molto probabilmente troveranno la scusa dell’IVA per aumentare in modo ingiustificato i prezzi: tanto se l’aumento anche di un 3-4% chi se n’accorge?
Altra grave conseguenza sarà l’aumento del pieno di carburante per l’auto. Con l'aumento dell'Iva previsto dalla manovra «il prezzo della benzina aumenterà di 1,2-1,3 centesimi al litro», calcola il presidente dell'Unione petrolifera, Pasquale De Vita.
Anche se gli aumenti saranno fatti onestamente, un euro qui, un euro lì, alla fine del mese però se faccio i conti, ho speso 100 euro in più (come minimo)!
In sostanza cosa si è fatto? Al posto di una misura (contributo di solidarietà) che danneggerebbe non eccessivamente gli interessati, se n’adottata una (aumento dell’IVA) che non solo colpisce ulteriormente chi di euro ne ha già pochi, ma danneggia pure l’intera società.
Un aumento dell’IVA e quindi dei prezzi (che come ho detto col cavolo che aumenteranno solo del 1%), si traduce in un’ulteriore diminuzione dei consumi, proprio in un momento dove invece i consumi dovevano essere incentivati, con grave danno per tutta l’economia.
Beh, non ci resta che applaudire all’ennesimo capolavoro della nostra classe politica (destra o sinistra non fa differenza).
In Italia tre categorie dovrebbero essere completamente azzerate e ricostruite su nuove basi: i politici, i giornalisti e i magistrati.

mercoledì 14 settembre 2011

PRIMA PROVA DEL REGOLAMENTO FORCE ON FORCE (2)

Alla fine la precisione ed il volume di fuoco dei Marines americani hanno prevalso sul valore degli Irakeni. Una sezione di Marines è riuscita a prendere contatto con il pilota abbattuto e a farlo uscire dal tavolo. In particolare due sezioni irakene sono state ridotte all’impotenza quando tutti i componenti sono stati colpiti dal fuoco americano, ma non c’era nessuna figura entro la distanza di coesione (2”) per prestare i primi soccorsi e verificare lo stato dei colpiti (che possono risultare illesi, feriti leggeri, feriti gravi o morti).
Durante questa seconda parte del gioco abbiamo fatto molti meno errori che nella prima, a dimostrazione che il regolamento è di facile apprendimento.
In conclusione Force on Force ci è piaciuto molto. Le meccaniche di gioco permettono ad entrambe le parti di avere le proprie occasioni ed il meccanismo di azione/reazione tra le unità del giocatore di iniziativa e quelle del giocatore non di iniziativa, da un clima di incertezza ad ogni azione pianificata dai giocatori.
Interessante anche il meccanismo di “Fog of War”, quando un giocatore ottiene un “1” come risultato al dado in un test di reazione, deve estrarre una carta da un mazzo apposito di “carte evento” (o lanciare un dado su un’apposita tabella se lo scenario la prevede al posto del mazzo di carte). La carta viene letta e l’evento applicato subito a meno che non sia una carta che può essere utilizzata anche in seguito. Gli eventi sono molto vari e i creatori di scenari ne possono aggiungerne di propri. In genere si tratta di colpi di artiglieria o mortaio sulle squadre nemiche o anche sulle proprie, mezzi che possono venire in appoggio, esplosioni di mine o IED, ecc.
Sicuramente è un regolamento che riesce a rendere molto bene il clima del combattimento moderno.

Per i prossimi incontri del WA.SP. stò preparando una variante di questo scenario, con un po’ più di truppe irakene, un terreno modificato con molti più ostacoli naturali e inserendo una tecnica irakena ed un elicottero AH-60 americano per incominciare a vedere, in maniera molto semplice, le regole per i veicoli e i mezzi aerei.

mercoledì 7 settembre 2011

PRIMA PROVA DEL REGOLAMENTO FORCE ON FORCE

Con gli amici del WA.SP. ho iniziato uno scenario introduttivo presente sul sito di Ambush Alley per FoF.
Lo scenario originale è ambientato in Afghanistan, ma io l'ho trasportato in Irak. Un pilota della Coalizione è stato abbattuto e si è nascosto nell'edificio vicino al canale; una squadra di Marines è stata inviata per recuperarlo e scortarlo fuori dal tavolo. Quattro unità di insorti irakeni, di varia composizione, cercano di impedirlo e di catturare il pilota.
A dispetto della mole del libro del regolamento, è abbastanza facile da imparare (al momento ci siamo limitati a studiare solo il combattimento di fanteria). La difficoltà maggiore è apprendere bene il concetto di azione-reazione delle varie unità del giocatore con l'iniziativa e di quello senza iniziativa. Una volta imparato a destreggiarsi con questo concetto (fondamentale perchè su di esso si basa poi tutto il regolamento) il gioco scorre bene. Ammetto che noi abbiamo ancora qualche difficoltà a districarci, ma penso che dopo aver giocato altre tre quattro volte, dovremmo migliorare.
Fondamentale, come nella realtà, muovere le unità sfruttando il terreno e assicurando una copertura di fuoco a chi avanza. Il gioco mi pare anche abbastanza equilibrato, a dispetto da quello che ci si potrebbe aspettare vedendo le caratteristiche (armamento, protezione, morale ecc.) delle due parti in causa, gli americani non sono poi così potenti e gli irakeni non così deboli. Certo armamento e addestramento migliore si fanno sentire, ma con il giusto peso.
Altri commenti quando avremo fatto un pò più di pratica.