Questo post prende il titolo dalle parole di “Abat-jour”, una vecchia canzone degli Squallor degli anni ‘70.
Sempre per rimanere in campo musicale avrei potuto prendere il titolo dalle parole della canzone di Enzo Jannacci “Ho visto un Re”, ma sarebbe risultato troppo lungo.
Comunque vi riporto il pezzo interessato:
- Un re che piangeva seduto sulla sella
piangeva tante lacrime, ma tante che
bagnava anche il cavallo!
- Povero re!
- E povero anche il cavallo!
- Ah, beh; si`, beh.
- è l'imperatore che gli ha portato via
un bel castello...
- Ohi che baloss!
- ...di trentadue che lui ne ha.
- Povero re!
- E povero anche il cavallo!
piangeva tante lacrime, ma tante che
bagnava anche il cavallo!
- Povero re!
- E povero anche il cavallo!
- Ah, beh; si`, beh.
- è l'imperatore che gli ha portato via
un bel castello...
- Ohi che baloss!
- ...di trentadue che lui ne ha.
- Povero re!
- E povero anche il cavallo!
Questo per parlare della manovra ormai approvata. Si era iniziato a proporre un “contributo di solidarietà”, quanto odio le cose non chiamate con il loro vero nome, in realtà si poteva chiamare “tassa sui redditi alti”, che prevedeva una tassazione dei redditi da 90.000 euro in su.
Subito è cominciato il casino. Intanto si sono chiamati “redditi medio-alti” perché ormai si è perso il senso della misura. Capisco che da persone con redditi da 300.000 euro in su, un reddito di solo 90.000 euro possa essere considerato un reddito medio, se non addirittura al limite della povertà!
Ma dove hanno la testa? Ma si rendono conto di qual è il reddito medio della stragrande maggioranza della popolazione? E nessuno, giornalisti in testa, che ha pensato a farlo notare!
Poi si sono posti pure il problema che chi ha un reddito di 90.000 euro ed una famiglia da mantenere, doveva essere tassato di meno di chi è senza famiglia a carico. Ma siamo veramente fuori di testa! In linea di principio il ragionamento è giusto, però se una famiglia la campa un operaio che guadagna 1.300-2.000 euro al mese, a maggior ragione la potrà mantenere chi ne guadagna 10.000!
In ogni caso si sono alzate subito le proteste, che manco a dirlo hanno visto in prima linea i calciatori, i quali sono arrivati anche al punto di scioperare (per la verità, oltre che per questo anche per altri motivi).
Siamo all’assurdo sull’assurdo: lo sciopero dei miliardari!
Poverini, d’altra parte bisogna anche caprili, se gli avessero aumentato le tasse poi avrebbero dovuto vendere una bella villa delle 32 che ne hanno!
Quindi alla fine se ne sono usciti con una tassa del 3% sui redditi superiori ai 300.000 euro.
E’ proprio vero che in Italia non si fa la rivoluzione perché ci fa troppa fatica farla.
In un qualsiasi altro paese la gente sarebbe scesa in piazza e la domenica che i calciatori hanno scioperato, sarebbe andata allo stadio a giocare…. con i calciatori professionisti usati come palla!
A questo punto, non potendo contare sugli introiti delle tasse sui ricchi, cosa si è fatto?
La cosa che si fa sempre in questi casi… si tassano i poveri.
Si è aumentata l’IVA dal 20% al 21% su diversi prodotti tra cui tv, vino, giocattoli, scarpe, detersivi, auto e moto, abbigliamento, taglio e piega dal parrucchiere, piatti e tovaglie, mobili e lampade, rossetti e rasoi, frigoriferi e lavatrici.
Ovviamente, e questo punto ci interessa in modo particolare, nella categoria “giocattoli” rientrerà sicuramente anche tutto quello che è modellismo, wargame e videogiochi.
Secondo alcuni l'aumento sul singolo acquisto si sentirà poco: per un paio di scarpe da 120 euro, l'aumento sarà di appena 1 euro.
Questo potrebbe essere vero se tutta la catena alimentare del commercio fosse onesta, ma molto probabilmente troveranno la scusa dell’IVA per aumentare in modo ingiustificato i prezzi: tanto se l’aumento anche di un 3-4% chi se n’accorge?
Altra grave conseguenza sarà l’aumento del pieno di carburante per l’auto. Con l'aumento dell'Iva previsto dalla manovra «il prezzo della benzina aumenterà di 1,2-1,3 centesimi al litro», calcola il presidente dell'Unione petrolifera, Pasquale De Vita.
Anche se gli aumenti saranno fatti onestamente, un euro qui, un euro lì, alla fine del mese però se faccio i conti, ho speso 100 euro in più (come minimo)!
In sostanza cosa si è fatto? Al posto di una misura (contributo di solidarietà) che danneggerebbe non eccessivamente gli interessati, se n’adottata una (aumento dell’IVA) che non solo colpisce ulteriormente chi di euro ne ha già pochi, ma danneggia pure l’intera società.
Un aumento dell’IVA e quindi dei prezzi (che come ho detto col cavolo che aumenteranno solo del 1%), si traduce in un’ulteriore diminuzione dei consumi, proprio in un momento dove invece i consumi dovevano essere incentivati, con grave danno per tutta l’economia.
Beh, non ci resta che applaudire all’ennesimo capolavoro della nostra classe politica (destra o sinistra non fa differenza).
In Italia tre categorie dovrebbero essere completamente azzerate e ricostruite su nuove basi: i politici, i giornalisti e i magistrati.
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