Una terza nave italiana e' dal 25 luglio nelle mani dei pirati. Il mercantile "Anema e core" della compagnia Rdb Armatori di Torre del Greco e' stato sequestrato mentre navigava nel Golfo del Benin. A bordo 23 uomini di equipaggio, di cui 22 filippini, un capitano rumeno e due italiani (un ufficiale e un allievo ufficiale).
La nave, che trasportava gasolio da autotrazione, e' stata abbordata da tre pirati armati mentre si trovava 23 miglia a sud di Coutonou, in Benin. L'allarme e' stato lanciato nelle prime ore di domenica da un sistema automatico della nave.
Come al solito la Farnesina ha comunicato di aver attivato tutti i canali politici e diplomatici per favorire la liberazione della nave.
TRE PIRATI! Non è possibili farsi sequestrare una nave da tre sole persone! Se si fossero adottate le misure che avevo suggerito nel precedente post sulla Savina Caylin, e almeno le misure passive si potevano adottare, visto che la nave è stata costruita solo un anno fa e la pirateria non è più una novità, forse questo sequestro si poteva evitare. Sembra che l’unica innovazione in questo senso, sia stata l’installazione del sistema di allarme automatico. Mah!
Le altre due navi italiane ancora nelle mani dei pirati sono la Savina Caylin, petroliera sequestrata l'8 febbraio a 880 miglia dalla Somalia con i 22 membri di equipaggio, tra cui cinque italiani e la motonave Rosalia D'Amato, assaltata il 21 aprile al largo dell'Oman e trasferita a nord di Mogadiscio, con a bordo 22 uomini tra cui sei italiani.
Lasciati lì e dimenticati da un paese che ha preoccupazioni ben più importanti per la testa, come le sedi distaccate di qualche ridicolo ministero.
L’altro dimenticato, è Gheddafi.
Come disse Badoglio ai suoi tempi “la guerra continua”, ma nessuno ne parla.
Intanto proseguono i bombardamenti, ma già si stà diffondendo la notizia secondo la quale cominciano a scarseggiare le riserve di bombe. Ci si va ad impegnare in una guerra e poi non si hanno nemmeno i mezzi per farla. Ma ovviamente si pensava di poter fare una guerra lampo. Pare comunque che sfruttando un accordo NATO, queste possano essere trasferite dalle riserve delle nazioni non direttamente impegnate nell’attacco.
Comunque Gheddafi è tuttora ben ancorato al suo posto e i delinquenti di Bengasi, carenti di forze e addestramento, al momento non sembrano in grado di sloggiarlo.
Non si è ancora capito che le guerre non si possono vincere con la sola aviazione. Gli aerei certo danno un grande aiuto, ma è sempre e solo il povero semplice fante che poi assicura la vittoria, occupando il terreno e scacciando il nemico.
Pertanto mi sembra inutile continuare a gettare via i soldi dei contribuenti in inutili bombardamenti che, se non sono seguiti da un massiccio intervento di forze di terra, sono più dannosi che utili.
Ma per il momento nessun paese europeo sembra intenzionato ad intervenire, nemmeno la Francia che ha la possibilità di utilizzare la Legione Straniera, forza militare spendibile senza che nessuno pianga più di tanto per i suoi morti. Ma se non si ha mai avuto l’intenzione di intervenire in prima persona, era meglio lasciar fare a Gheddafi. A quest’ora avrebbe già pacificato il paese!
Invece no, si è dato retta a dei rivoltosi senza nemmeno sapere quanti erano, cosa volevano, che capacità avevano e chi rappresentavano.
Pare comunque che la lezione sia stata capita, visto che ci si è ben guardati da un qualsiasi serio intervento, anche solo a parole, contro la repressione delle proteste in Siria. Per non parlare dell’Egitto, dove si spera che i generali al potere adesso, possano rimettere le cose in ordine.
Poi si accusa il povero Silvio di non occuparsi dei problemi dell’Italia (quali siano, poi non lo specifica nessuno). Una guerra e tre navi sequestrate se non sono problemi dell’Italia, non so quali altri possano essere. Ma mi sembra che dei problemi dell’Italia non importi niente a NESSUNO.